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Rischio sismico

L’analisi dell’evento trova fondamento, essenzialmente, nella nuova classificazione sismica del Territorio nazionale, sancita con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20/03/2003 relativo al rischio sismico (recepita dalla Regione Puglia con deliberazione di Giunta Regionale n. 153 del 2 marzo 2004), che include il nostro territorio tra quelli di “Zona 2“, di intensità dal VI all’VIII grado della scala Mercalli (magnitudo compresa fra i 4.5 e 6.5 scala Richter), nel quale si possono verificare scosse sismiche in grado di causare gravissimi danni a cose e persone, come di seguito descritte:

Scala Mercalli (Gradi) Tipo di Scossa Effetti
I Strumentale Il Terremoto è registrato soltanto dagli strumenti e passa inosservato
II Leggerissima Il Terremoto viene avvertito solo da poche persone che si trovano ferme o ai piani più alti delle case. Lampadari e altri oggetti sospesi al soffitto potrebbero dondolare
III Leggera Il terremoto viene avvertito dalla maggior parte delle persone che si trovano in casa. Le automobili ferme potrebbero spostarsi.
IV Mediocre È avvertita dalla maggior parte delle persone che si trovano in casa. Tremano infissi e cristalli e si hanno leggere oscillazioni di oggetti appesi. Le finestre sbattono.
V Forte Il terremoto è avvertito da tutti, sia in casa sia all’aperto, anche da persone addormentate. Si ha la caduta di oggetti.
VI Molto Forte Si iniziano ad avere leggere lesioni agli edifici.
VII Fortissima Si hanno danni agli edifici.
VIII Rovinosa Si ha la rovina parziale di qualche edificio, con qualche vittima isolata.
IX Disastrosa Si ha la rovina totale di alcuni edifici e gravi lesioni i molti altri. Ci sono alcune vittime umane sparse, ma non numerose.
X Distruttiva La maggior parte degli edifici crolla, le rotaie delle ferrovie si piegano e si hanno numerose fratture nel suolo.
XI Catastrofe Soltanto pochi edifici rimangono in piedi. Lungo le fessure si registrano notevoli “scorrimenti” del suolo. Le rotaie vengono divelte.
XII Grande Catastrofe Distruzione di tutti gli edifici. Le onde sismiche divengono visibili. Gli oggetti vengono proiettati in aria.

Sulla scorta dei dati statistici e dei danni verificati nel corso dei terremoti passati (vedasi “Storia Sismica di Barletta” – database Macrosismico Italiano 2004” – a cura dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e per le condizioni geologiche e morfologiche del suolo locale, si può ipotizzare, per il territorio di Barletta, un terremoto dell’8 grado della scala Mercalli, e magnitudo pari a 6.5 della scala Richter, così come avvenuto nel lontano 11 maggio 1560.

La scossa, nella fattispecie, è Rovinosa, e “avvertita” da tutti, e può provocare: danni a strutture antisismiche; crolli parziali in edifici ordinari; caduta di ciminiere, monumenti, colonne; ribaltamento di mobili pesanti;

Secondo la scala Richter la gravità del terremoto può causare danni a edifici anche solidi; danni maggiori a edifici non in cemento armato arrivando ad essere anche distruttiva.

Quindi per il grado atteso di danno massimo ipotizzabile l’area interessata coincide con l’intero Territorio comunale, con una vulnerabilità più a rischio per gli edifici ricadenti nel centro storico, nel quartiere Sette Frati, e nei quartieri, a monte e a valle della ferrovia, in quanto realizzati in massima parte in muratura portante, come ad esempio: via Gorizia, via Piave, via Trento, via Gramsci, via Madonna della Croce, via Canosa, via Mazzini, … ecc. – via Milano, via Imbriani, via Firenze, via Milazzo, via XX Settembre, via Diaz … ecc – via Canne, via Boggiano, via Palestro, via Musti, via Gallo … ecc .

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