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Rischio incendio di interfaccia

La normativa definisce l’incendio boschivo come un fuoco con suscettività ad espandersi su aree boscate, cespugliate o erborate, comprese eventuali infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree.

Nel Territorio Comunale non vi è nessuna area che rientra nella definizione giuridica di bosco, così come enucleata nel comma 6 dell’art. 2 del D. lgs 15.05.2001 n. 227 (“coincide con ogni terreno coperto da vegetazione forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva, da castagneti, sughereti o da macchia mediterranea, purché avente estensione non inferiore ai 2.000 metri quadrati, larghezza media non inferiore a 20 metri e copertura non inferiore al 20 percento.”)

La tendenza dei parametri climatologici negli ultimi anni, diminuzione di giorni di pioggia e di temporali e aumento di temperature massime sciroccali e velocità media dei venti, hanno inciso notevolmente sull’andamento del fenomeno degli incendi delle aree ricoperte da vegetazione spontanea , cespugliate o erborate.

Da un’analisi condotta sul territorio le cause di tali incendi sono da ascriversi a:

  • stato di abbandono in cui versano alcuni suoli edificatori, fondi rustici, terreni o aree di qualsiasi natura e loro pertinenze, ove incombe il pericolo, durante la stagione estiva, di probabili incendi di stoppie, erbe infestanti ed arbusti di ogni genere;
  • Mancata pulizia delle banchine, cunette e scarpate, mediante la rimozione di erba secca, sterpi, residui di vegetazione ed ogni altro materiale infiammabile da parte degli Enti proprietari.
  • Mancata esecuzione di lavori di ripulitura e diserbo, lungo le linee di confine dei fondi agricoli a contatto con strade, autostrade, ferrovie e terreni seminativi, pascolivi, incolti e cespugliati.
  • Incendi di stoppie, erbe infestanti ed arbusti di ogni genere da parte dei conduttori dei fondi agricoli.
  • Presenza di frammenti di vetri di bottiglie, carcasse metalliche abbandonate, unitamente a materiali di risulta, che indirettamente innescano “l’effetto lente”, dovuto dall’irraggiamento del sole.

Per le aree urbane a verde la possibilità di propagazione incendio è generalmente bassa per la manutenzione continua predisposta dal comune e per il basso irraggiamento del suolo .

Per quanto riguarda il territorio comunale a rischio incendio di interfaccia sono state individuate n° 9 aree, così come di seguito elencate e indicate nell’ Allegato cartografico n. 16

  • Contrada agricola Moridano (Lat. 41° 15’ 50’’ N – Long. 16’ 17’ 40’’ E);
  • Contrada agricola Rasciatano (Lat. 41° 15’ 55’’ N – Long. 16’ 09’ 37’’ E);
  • Contrada agricola Ariscianne (Lat. 41° 18’ 20’’ N – Long. 16’ 21’ 15’’ E);
  • Contrada agricola Madonna del Petto (Lat. 41° 18’ 58’’ N – Long. 16’ 10’ 52’’ E);
  • Villaggio Fiumara; (Lat. 41° 21’ 17’’ N – Long. 16’ 12’ 48’’ E);
  • Sito archeologico turistico di Canne della Battaglia; (Lat. 41° 17’ 38’’ N – Long. 16’ 09’ 13’’ E);
  • Litoranea di Ponente Pineta; (Lat. 41° 19’ 27’’ N – Long. 16’ 16’ 07’’ E);
  • Litoranea di Ponente da Via Scommegna a via del Gelso (Lat. 41° 19’ 21’’ N – Long. 16’ 16’ 45’’ E);
  • Ospedale Civile “Mons. Dimiccoli” (Asl Bat). (Lat. 41° 18’ 47’’ N – Long. 16’ 15’ 12’’ E);

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